Simbologia planetaria: Giove – Luna
Il noce è associato al culto di Artemide Cariatide, la dea della guarigione e dell’ispirazione. Nel Medioevo, la notte di San Giovanni si credeva che le streghe seguaci di Diana, volassero tutte al Gran Sabba sotto il noce di Benevento. Il vescovo Barbato lo fece sradicare per porre fine ai riti pagani che si svolgevano sotto le sue fronde. Ma secondo la leggenda, un altro noce crebbe nello stesso punto e i convegni delle janare ricominciarono. Anche a Bologna, a Roma e in Valdinievole la gente credeva che un legame sinistro unisse le streghe agli alberi di noce.
Il 29 settembre, festa di San Michele, in Belgio le ragazze in età da marito usavano mescolare assieme noci piene e vuote e chi pescava una noce piena si sarebbe sposata presto. Per propiziare la fertilità e la fortuna coniugale si regalavano agli sposi noci in numero dispari. Artemis Cariatis, aveva la facoltà di profetare, di riflesso, anche il noce avrebbe fornito responsi inequivocabili sulla volontà divina.
Il noce era sacro a Giove: nux iuglans è la contrazione di Iovis glans ossia ghianda di Giove. Del resto, i suoi frutti sono ricchissimi di sali minerali e contengono antiossidanti capaci di rallentare l’invecchiamento cutaneo. Ad uso interno l’estratto delle foglie si usa in caso di diabete, calcoli urinari ed asma. Ad uso esterno, il decotto delle foglie è utile a lenire le infiammazioni delle zone genitali femminili, le congiuntiviti, le dermatosi e gli eczemi.
Le foglie hanno proprietà digestive e trovano impiego nel trattamento delle gastroenteriti catarrali e delle artriti uriche. Presso i Celti, il noce era l’albero di Odino, simbolo di forza, stabilità, potere e generosità. A chi si ammalava venivano donate 9 noci come augurio di pronta guarigione. In Sicilia, si dice che tenere in tasca una noce allontani le malattie e i sortilegi. A Venezia la noce è un considerata un frutto magico: basterebbe gettarne una a terra per vedere paesaggi incantati. Il 24 giugno in Veneto si prepara il nocino, considerato una panacea. La cenere dei gusci di noce si usa per proteggersi dai nemici. L’olio di noce è ottimo per purificare l’aura: basta metterne 10 gocce su una zolletta di zucchero e ingerirla.
Usatelo per: ricaricare la vostra energia dopo un momento difficile, come amuleto per la prosperità e la felicità, proteggervi dai nemici e dalla magia nera, purificare l’aura.
Pietre da associare al noce: pirite, ambra, topazio giallo, citrino, occhio di tigre, diaspro giallo, pietra paesina, corniola, onice.
Bibliografia:
Florario di Alfredo Cattabiani
La dea bianca. Grammatica storica del mito poetico di Robert Graves
Erboristeria planetaria. Proprietà curative e simbologia delle piante. Ediz. illustrata