Il cervo evoca la grazia, la forza e la regalità. E’ uno degli animali più rappresentati in ambito simbolico, religioso o mitico. Maestoso e fragile allo stesso tempo, richiama un simbolismo positivo. Le sue corna sono paragonabili ai rami degli alberi sia dal punto di vista dell’aspetto reale che per il loro valore di sviluppo di unione fra le forze superiori e quelle inferiori, morte e rinascita. Nella tradizione scandinava quattro cervi brucano l’albero cosmico Yggdrasil per impedirgli di crescere rigoglioso. Per il bene dell’umanità le Norne rimediano i danni causati dalla loro voracità. In India, Sita, che è il simbolo dell’amore devoto e fedele si lascia sedurre da un cervo d’oro, regalo di Ravana. In questo contesto rappresenta la tentazione innocente, lo strumento involontario del male. In Cina incarna la Fortuna. Nello zoroastrismo è una delle dieci forme che assume il dio della Guerra per trionfare sul Male.
Gabriele Rossetti scriveva:
“…Nella Cerva con lucido pelo e corna d’oro si ravvisava Diana stessa, la cui statua eburnea aveva in fronte un’aurea luna bicorne o l’anima stessa dell’iniziato…
Si sa che il Cervo è sacro a Diana e si sa che Diana non era diversa da Ecate…cioè quella figura misteriosa che presedeva ai misteri della iniziazione, la quale era ne’ tre regni. Ha forza non solamente in cielo, dove la chiamano Luna, ma in Terra dove la dicono Diana e fin nell’Inferno, ov’ Ecate e Proserpina la dimandano.
E’ chiamata Ecate e Triforme per le varie figure ch’ella mostra nel corpo suo: l’una è quando comincia a mostrare il lume a’ mortali; e questo primo e nuovo aspetto era dagli antichi rappresentato con vesti bianche e dorate che mettevano intorno al suo simulacro ( “candida Cerva con corna d’oro”): a costei davano il Lauro. Dissero gli antichi che Ecate faceva sovente vedere certa ombra ovvero fantasma che si mutava, tuttavia e quasi subito d’una in altra figura. Marziano, veda quivi i cembali, le facelle di Cerere, l’arco di Diana, i timbani di Cibele, e quella figura triforme della quale ho detto già.
Quelle ramose corna d’oro furon nel ramo d’oro da Virgilio cangiate, per mezzo del quale Enea scende nell’ Inferno, il che figura l’iniziazione, come da altri udimmo…per non parlare di Ercole.”
Nella mitologia greco-romana i cervi furono associati alla dea Artemide. Presso i Celti erano sacri a Cernum dio della fecondità e della caccia.
Nelle fiabe il cervo conduce gli eroi in luoghi particolari e misteriosi in cui dovranno apprendere lezioni fondamentali. In altre parole assume la funzione di guida spirituale che indica la via.
Rappresentando anche i pericoli che derivano dall’incontro con l’ignoto e gli Altri Mondi il cervo è connesso
agli Spiriti femminili, in particolare alle fate. Il loro fascino poteva essere letale: in molte leggende uccidono gli uomini, altre volte li seducono per trasformare anch’essi in cervi.
Per i Tewa ogni cervo può essere una strega o una persona stregata e un detto eschimese avverte: “Le renne celestiali seducono ma per ingannarti “.
I più sfortunati potevano contrarre la “febbre del cervo” che portava ad un’incontrollata passione sessuale. Paradossalmente in Oriente ogni parte del cervo era usata come tonico contro l’esaurimento nervoso. I nativi americani vedevano nel cervo bianco un segno del grande spirito perché le sue corna erano ramificate tanto quanto i raggi del Sole.
In Tibet è tenuto in grande considerazione dai buddhisti che lo chiamano il “grande protettore” in quanto distrugge le forze negative che ostacolano lo sviluppo spirituale.
Nelle leggende cambogiane il cervo preannuncia incendi e siccità. Alcuni racconti della cristianità lo ritraggono come un divoratore di serpenti, simbolo di Dio che vince il demonio.
Le grandi corna evocano il concetto di protezione: sono state ritrovate all’interno di alcune sepolture preistoriche in Europa e in Asia. Gli Hopi chiudono i sentieri del loro villaggio con corna di cervo in modo che nessuno possa entrare.
Il cervo simboleggia il benessere e la prosperità. Secondo i Navajo “tutto il bestiame vive a causa del cervo, che mantiene gli animali umidi, vivi e li fa respirare”.
Come animale di potere è connesso al dono della profezia. Vedere un cervo indica che presto si intraprenderà un percorso di crescita spirituale. Sebbene siano creature dalla costituzione robusta vengono cacciati sia dall’uomo che dai predatori naturali. In un certo senso si tratta di un “animale perseguitato” e il più delle volte si salva grazie alla sua agilità. Se vi sentite oppressi invocatelo per ottenere la saggezza necessaria a fuggire i pericoli. Nei sogni annuncia una rinascita sotto l’aspetto fisico e spirituale.
Messaggi positivi
-protezione
-connessione con il divino
-prosperità
-dono profetico
Messaggi negativi
-fascino usato per fini ambigui
-vittimismo